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Il Natale è una festa gioiosa, dell’abbondanza e quindi, in Italia, è un momento in cui si cucina e si mangia tanto. Nel periodo natalizio ci sono molti dolci preparati per l’occasione. Ovviamente, nel Bel Paese, ogni regione, e a volte ogni città, ha le sue tradizioni specifiche. Ci sono però diversi dolci che sono conosciuti a livello nazionale.

Dolci

 

Il pandoro

è uno dei dolci tipici italiani. E’ nato a Verona. La pasta è soffice e profuma di vaniglia. Anche se la sua nascita risale al 1800, nel 1894 Domenico Melegatti, proprietario dell’omonima azienda, brevetta un dolce a forma a tronco di cono con l’idea di una stella. Il disegno è di un pittore impressionista, Angelo Dall’Oca Bianca. Viene di solito venduto con lo zucchero a velo che va cosparso sopra al pandoro, ma ormai in vendita ci sono molte varianti: ricoperto di cioccolato, ripieno di cioccolata o crema pasticcera. Un consiglio goloso? Provare a tagliarlo orizzontalmente, dopo averlo riscaldato, e metterci sopra un po’ di Nutella!

Pandoro

 

Il panettone

è un dolce tipico milanese ma che si consuma in tutta Italia. La pasta morbida è farcita con  frutta candita, scorzette di arancio e cedro, e uvetta. Il panettone nasce a Milano ai tempi di Ludovico Il Moro, quindi verso la fine del ’400, e ancora oggi si fa con la stessa ricetta.
Questa ricetta viene poi seguita alla lettera da Angelo Vergani, fondatore dell’omonima azienda, nel 1944.
Anche del panettone esistono molte varianti: senza canditi o farcito con cioccolata.

Panettone

 

Il torrone

è un altro dolce tipico italiano, forse di origine cremonese. Il dolce è fatto con l’albume dell’uovo, miele, mandorle, noci, arachidi o nocciole, ricoperto da due ostie. Oggi c’è anche la versione al cioccolato che prende il posto i albume e miele. Secondo la tradizione il dolce è stato servito, a Cremona, nel 1441 al matrimonio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. La forma del torrone è quella del Torrazzo, la torre della città. Ma già i Romani lo conoscevano, come dimostra Tito Livio. Oggi esistono molte varietà: con il pistacchio, con il cioccolato bianco, o piccoli torroncini.

Torrone

 

I ricciarelli

sono un dolce tipico senese. Sono fatti con una pasta simile al marzapane che viene mescolata alla vaniglia e cotta in forno, con la forma di un chicco di riso.  La superficie è coperta da zucchero a velo. I ricciarelli sono nati nelle corti toscane del XIV secolo. Oggi ce en sono alcune varianti. La più diffusa è quella che li vede coperti di cioccolato o con il cacao nell’impasto. Buoni da mangiare anche con il vino.

 

I mostaccioli

sono dei dolci della tradizione napoletana. Sono formati da una pasta morbida dal sapore di miele e frutta candita e sono coperti da cioccolata. Tra le varianti più diffuse ci sono quelle con il cioccolato bianco o con la glassa di zucchero e canditi.

Mostaccioli

 

Il panforte

è un dolce tipico della Toscana, di origini molto antiche. Sembra infatti che fosse un dolce che già nel Mille veniva servito al clero. La base è quella del pane a cui vengono aggiunti conce di arancia, cedro, mandorle e viene coperto dallo zucchero vanigliato.

 

Gli struffoli

sono un dolce tipico napoletano. Sono delle palline di pasta fritte nell’olio, immerse nel miele caldo e poi mischiate a pezzetti di cedro e altra frutta candita, pezzetti di zucchero e confettini colorati. Sembra che originariamente questi dolci siano stati portati a Napoli dai Greci ai tempi della Magna Grecia.

 

Il panpepato

è un dolce tipico di varie regioni, da Ferrara a Terni, da Rieti a Frosinone. E’ un composto di mandorle, nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, canditi, pezzi di buccia di arance o cedro, impastati con cacao, miele, farina, mosto cotto d’uva e infine il tutto cotto al forno. Ci sono dei riferimenti al panpepato già nel ’400. Il nome deriva dalle spezie che venivano inserite e che lo rendevano un cibo per i ricchi.

Panpepato

Bensì non sono solo questi i dolci natalizi italiani, ecco una serie di dolci  da Nord a Sud come per esempio i Torciglioni un dolce tipico umbro e i Dolci con i fichi tipico siciliano. Certamente non possono mancare le Zeppole di San Giuseppe, per cui è stato realizzato un articolo intero.

 

La Bisciola

il tipico dolce di natale della Valtellina, ricco di frutta secca e di profumi è una vera meraviglia della cucina rustica con ingredienti genuini, di ottima qualità ed accuratamente selezionati quali: farina, fichi, uvetta, noci, zucchero, burro, tuorlo d’uovo e miele. La lavorazione e lievitazione della pasta, con solo lievito naturale (farina e acqua), avviene in ben 36 ore di cure e attenzioni.

besciola-italiana

Bisciola

 

I Buccellati

sono dolci natalizi che, ancora oggi, contrastano il passo con onore ai nordici panettoni e pandoro. Esistono nella versione a forma di ciambella o di pane allungato ed in questi casi si chiama Buccellato o Cucciddatu in dialetto. Molto diffusi nella variante a piccoli Dolcetti guarniti con zucchero a velo e diavolina. Il Buccellato ha un’origine antica e quasi sicuramente discende dal “panificatus” dei romani. Il suo nome deriva dal tardo latino buccellatum, cioè pane da trasformare in buccelli, ossia bocconi, per la sua morbidezza.

buccellati

 

Il buccellato

in siciliano cucciddatu è un dolce tradizionale siciliano, diffuso in tutta l’isola, e consumato nel periodo natalizio. Si tratta di un impasto di pasta frolla, steso a sfoglia non sottile e farcita con un ripeno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia o altri ingredienti che variano a seconda delle zone in cui viene preparato, poi chiusa e conformata in vari modi, spesso a forma di ciambella.
Il ripieno di mandorle è costituito da un impasto di mandorle pelate, zuccata (zucca candita) e gocce di cioccolato. Il ripieno di fichi, più tradizionale, è invece costituito da un impasto di fichi secchi, frutta candita e pezzetti di cioccolato. Il buccellato “casereccio” viene solitamente ricoperto di glassa, quello prodotto in pasticceria è ricoperto di zucchero a velo o di frutta candita. Cotto al forno, il buccellato si conserva a lungo e, sempre presente nelle tavole natalizie, viene consumato nell’intero periodo festivo.

I caggionetti

sono dolci tipici molisani e preparati nel periodo natalizio. Si preparano con mandorle, cannella e cioccolato a cui aggiungeremo purea di castagne e dopo una veloce cottura toglieremo dal fuoco per unirvi liquore e zucchero. Solidificheremo in frigo per qualche ora e porremo il ripieno sulla sfoglia per farla friggere in olio d’oliva senza farla dorare. Una spruzzata di zucchero e cannella in polvere e saranno pronti per essere serviti.

Caggionetti

 

Le cartellate

crustole, o nèvole in Calabria, tipici dolci natalizi originari del foggiano, ma prodotti sia in Puglia che nelle regioni limitrofe. Preparate soprattutto a Natale, nella tradizione cristiana rappresenterebbero le fasce che avvolsero il Bambino Gesù nella culla, ma anche la corona di spine. La preparazione avviene componendo nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, unita e avvolta su se stessa sino a formare una sorta di “rosa” coreografica con cavità e aperture, che poi verrà fritta in abbondante olio. Ne esistono numerose varianti, ma la ricetta tipica regionale è quella che le vede impregnate di vincotto tiepido o di miele, e poi ricoperte di cannella, zucchero a velo oppure mandorle.

 

 

I Cavallucci Maceratesi

sono dolci d’antica tradizione, la cui ricetta si tramanda di generazione in generazione. Di origine contadina sono entrati nelle consuetudini alimentari di tutta la provincia e non solo. Appartengono al genere delle paste farcite la cui origine è assai remota, ma la loro diffusione si è verificata sicuramente nell’alto medioevo, quando si è diffuso l’uso della pasta fresca. Particolarmente conosciuti quelli di Apiro.

 

 

Il Certosino di Bologna

è un tipico dolce natalizio della cucina bolognese con mandorle, pinoli, cioccolato fondente e canditi. È detto anche panspeziale e, in dialetto, zrtuséin o panspzièl. La ricetta del panspeziale è molto antica e risale al medioevo quando era prodotto dai farmacisti (o “speziali”). Solo in un secondo tempo furono i frati certosini a prendersi carico della sua produzione. Furono i frati della Certosa, oggi cimitero di Bologna, che cominciarono a fabbricare il panspeziale per primi. Lo fecero così bene che il dolce cambiò nome, prendendo quello della confraternita. Il dolce è preparato con farina, miele, frutta (cedro) candita, mandorle, cioccolato fondente, uvetta sultanina, pinoli, burro, semi di anice e cannella.

Certosino-Bolognese

 

I biscotti con i fichi

sono un dolce tipico siciliano del periodo di Natale. Insieme a questi si fanno anche i pasticciotti, dei muffin ripieni di marmellata, biscotti impastati con vino cotto di Fichi d’india, speziati al pepe e passati poi nei semi di sesamo. Il bello di questi dolci e che per farli ci si riunisce mamme, zie nonne e bambini creando una grande confusione ma divertendosi anche tanto. Si consumano poi, nelle serate di Natale dedicate alle tombolate.

Dolcetti-con-i-fichi

 

Le nacatole

sono dolci tradizionali della Calabria. L’area di produzione e in particolare è il territorio del comprensorio della Locride, in Provincia di Reggio Calabria e in pochi altri comuni della Calabria. Le nacatole sono dei dolci tradizionali di origine antica, di forme diverse, che vengono preparati nelle famiglie e nelle pasticcerie locali, durante il periodo natalizio. Si preparano una settimana prima di Natale come segno beneaugurale e non possono mancare nel cenone di fine anno. Vengono pure commercializzate nei negozi di pasticcerie. Questo tipico dolce viene consumato e si sposa magnificamente con i classici vini locali da dessert (assimilabili per molti versi ai cantucci col vinsanto). La mattina, invece, a colazione, si associa molto bene con il latte fresco. L’area di produzione è il territorio del comprensorio della Locride e in pochi Comuni della Calabria. Le nacatole sono dolci di colore marrone chiaro, di profumo delicato, di sapore dolciastro. Gli ingredienti sono: farina di grano tenero macinato al mulino ad acqua, uova caserecce, olio d’oliva extravergine locale, latte, anice e lievito. Per la produzione del dolce sono necessari ingredienti naturali.

Nacatole

 

Il Parrozzo

L’Abruzzo terra d’agricoltori ed allevatori ha dato origine a svariati prodotti tipici. Presentiamo qui di seguito un prodotto particolare amato tanto dal poeta Gabriele D’Annunzio: il Parrozzo. Questo dolce dal gusto strepitoso è facile da preparare e il risultato è una cupola profumata di mandorle ricoperta di cioccolato fondente. Questa ricetta ha una storia relativamente recente: infatti il parrozzo è stato inventato dal pasticciere pescarese, Luigi D’Amico, all’inizio del secolo scorso, che voleva creare un dolce simile ad pane rustico, quindi detto pane rozzo e poi parrozzo. Gli ingredienti sono semolino, uova, zucchero e mandorle tritate, da mescolare con sapienza per ottenere l’impasto morbido che, una volta cotto nello stampo semisferico, sarà ricoperto da una colata di goloso cioccolato.

Parrozzo-Abruzzo

 

Le pettole

sono una ricetta tipica pugliese, per tradizione si preparano il giorno di Santa Cecilia(22Novembre) o dell’Immacolata Concezione(8Dicembre) ma in genere si fanno durante tutto il periodo natalizio. Si possono accompagnare ad affettati vari oppure per i più golosi si passano nello zucchero semolato.

Pettole

 

La pitta’nchiusa

o pitta ‘mpiglata è un dolce tipico Calabrese ,che non tutti conoscono .Infatti ci sono moltissimi tipi di ricetta questa è l’originale almeno per quanto riguarda la zona in cui viene fatta, infatti vi sono paesi della Calabria in cui la ricetta varia di molto con ingredienti diversi. Infatti questo dolce ha origini antichissime,si usa farla il periodo Natalizio e viene fatta , soltanto nelle province del Catanzarese, la ricetta non e semplice , ci vuole tanta pazienza e buona volontà.

Il roccocò

è un dolce napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. Il roccocò è cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere ammorbidito bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala. Il roccocò è il dolce che chiude il pranzo delle famiglie napoletane in occasione dell’8 dicembre (giorno in cui si festeggia l’immacolata concezione) e che accompagna tutto il periodo delle feste natalizie. Vengono spesso venduti insieme a raffiuoli, mustaccioli e susamielli, altri dolce tipici della tradizione gastronomica natalizia partenopea.

 

I tartufi agli amaretti

ecco dei dolci perfetti per Natale, i tartufi agli amaretti, ricchi anche di cioccolato, mascarpone e cioccolato; sono facili da fare e molto golosi. Vi suggeriamo di prepararli per gustarli durante le feste, oppure potete prepararne in quantità, assieme ad altri tipi di tartufi dolci, come i tartufi alle nocciole oppure i tartufi al caffè, per dei golosi regali per amici e parenti; ma attenzione, questi dolcetti devono essere rigorosamente conservati in frigorifero.

Tartufi-Amaretti

 

Il Torciglione

è un dolce che affonda le radici nel mondo pagano. Il serpentone umbro, meglio conosciuto con il nome di torciglione o attorta, identifica la capacità di rigenerarsi della natura. Questo dolce e fatto con mandorle dolci, mandorle amare, zucchero, Brandy,  farina, uova,  pinoli e limone grattugiato.

Torciglione

torciglione-Abruzzese

torciglione-dolce