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Montenero di Bisaccia (Mundunire in montenerese) è un comune di 6.813 abitanti in provincia di Campobasso, in Molise.
Il centro abitato di Montenero di Bisaccia è posto a circa 270m sul livello del mare; da cui si gode un panorama stupendo, da nord-est le montagne d’Abruzzo con la Majella, il Gran Sasso, i Monti Gemelli e Punta Penna di Vasto, mentre a sud-ovest  le  Isole Tremiti e l’area nord del Gargano.

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Il paese, posto in un territorio di transizione geografica (cerniera), tra le colline a pettine del sud-Abruzzo e le pianure sconfinate della Capitanata. Il suo territorio, dalla forma irregolare si estende per 93km, inserendosi nella fascia collinare molisana per circa 15km. Confina a nord-ovest con il territorio abruzzese di San Salvo, Cupello e Lentella, a sud-est con Petacciato e Guglionesi, a sud nell’interno con Montecilfone, Palata, Tavenna e Mafalda, mentre a nord c’è il mare Adriatico.

Stato: Italia ItaliaMontenero di Bisaccia – Stemma
Regione: Regione-Molise-Stemma.svg Molise
Coordinate: 41°57′0″N 14°47′0″E

 

Montenero di Bisaccia – BandieraAltitudine: 273m sul livello del mare
Nome abitanti: Monteneresi

 

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Le Festività

 

Tra le feste rimaste a Montenero troviamo il Sant’Antonio Abate che viene ancora rappresentato in costume, con i canti di questa legati alla tradizione. Nel carnevale montenerese, vi è la sfilata dei carri allegorici per le vie del paese. La festa più importante è quella della “Madonna di Bisaccia” (15 e 16 Maggio) e San Nicola di Bari (17 Maggio). Il culto riguarda l’antichissimo  quadro che rappresenta la  Madonna accarezzata da Gesù bambino. D’effetto la sera del 15 Maggio, la processione che alla luce delle fiaccolate parte dalla  suggestiva grotta della Madonna  sul colle di Bisaccia e arriva al Santuario.

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Il 17 Maggio viene festeggiato San Nicola di Bari, a ricordo degli antichi pellegrini che si recavano a Bari. Il 9 Luglio si celebra  la  memoria del martirio di San Zenone, come pure il 25 Ottobre quando si ricorda (1529) il dono di una reliquia costituita da un osso del braccio, custodita in un’urna del 1700. La Madonna del Carmine

Borgo-Montenero-Molise

viene ricordata nella  domenica successiva alla memoria liturgica del 16 Luglio, quando si celebra la messa sulla piazza antistante la chiesa, con la statua della Madonna in processione. Il 21 Settembre si festeggia San Matteo apostolo, patrono di Montenero. La festa accoglie, da vari decenni, una gara ciclistica che si tiene nel pomeriggio nelle vie del paese. Un evento unico, che non nasce dalla tradizione, ma che si pone come contenitore per raccontare un pò di storia di Montenero, è quello del Presepe Vivente, dal 24 Dicembre al  6 Gennaio. Creato agli inizi degli anni 80 da un gruppo di giovani animosi, questo evento oggi è diventato il più importante del paese, tanto da calamitare molti visitatori anche nelle zone vicine. Non è il solito presepe, ma è una pagina di storia reinterpretata  da oltre 150 personaggi, che vivono nell’evento le parti di artigiani del ferro, di falegnami, di pastori ecc. Il luogo è quello delle Grotte di Arenaria sul fianco sud-est della collina di Montenero, dove è stato costruito un ambiente molto simile a quello del paese alla fine dell’ottocento con le sue botteghe, il tutto mixato con elementi affini alla Palestina di 2000 anni fa.

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Dai Cuzztilli alla Venticina

 

Il salume simbolo del territorio di Montenero è la ventricina, prodotta nella vallata dal Trigno tra  Molise e  Abruzzo; carni selezionate tagliate a mano a punta  di coltello in pezzi piuttosto grossi, a cui vengono aggiunti sale e peperoncino macinato. Poi c’è l’insaccatura che viene eseguita con la vescica del maiale, già umidita con scorze d’arancia. Poi ancora viene legata con appositi spaghi che servono a dare maggior pressione all’insaccato. Alla fine solo dopo una lunga stagionatura, può essere finalmente gustato, e che gusto, provare per credere. Tra gli altri salumi tipici di questoPiatto-da-assaporare-nel-Molise paese citiamo il Saggicciotto, salume di suino affumicato, oltre alle salsicce di fegato e di carne.  Tra le altre carni, l’agnello e la  pecora, naturalmente legate alla pastorizia locale, vengono cucinati in modi diversi e costituiscono un altro prelibato piatto. Tra i tipi di pasta, fatta in casa nei giorni di festa secondo la tradizione, oppure acquistata presso i laboratori artigiani paesani, troviamo i caratteristici “cuzztilli” (una particolare forma di fusillo incavato a dita) conditi con salse di pomodoro ottenute da lunga cottura in precedente soffritto di carni di pollo o coniglio o papere (preferibilmente farciti con impasto di fegatini e durelli, uova, formaggio e pane frantumato). Elemento essenziale per esaltare i sapori è senza dubbi l’olio, di fragranza e qualità eccezionali, è prodotto nella miriade di oliveti locali a coltura tradizionale  e lavorato nei numerosi frantoi cittadini. Le  varietà principali sono quelle autoctone di Olivastro, Olivo tondo, Olivo Ciliegio, il Leccino, l’Aurina, la Licina e la Gentile di Larino. Il colore è verde con riflessi giallo inteso, con un profumo netto di oliva e toni erbacei; il sapore viene definito fruttato medio. Per quanto riguarda il vino, il Basso Molise con i suoi secolari vigneti, le abbondanti fonti e la felice posizione geografica, è un terreno adatto alla produzione vitivinicola. I vitigni più diffusi nell’agro montenerese sono il Montepulciano, il Sangiovese, il Cabernet sauvignon e l’Aglianico, tra i rossi,  e il Trebbiano, il Malvasia, lo Chardonnait e la Falanghina  tra i bianchi. Concludiamo con i dolci che rappresentano un necessario abbinamento con feste e tradizioni. A natale troviamo “cicerchaita” (pezzi di pasta fritta indorati di mandorle e miele), oppure i “cill” (una sorta di calzone dolce ripieno di “pascanesco”, ossia una pasta fatta di mosto cotto, mandorle e mollica di pane sminuzzata finissima) e poi ancora le scrippelle (lunghe candele di pasta fritta) o i “cagginitt” (dolce ripieno di pasta di ceci e mandorle). A pasqua, invece, è il momento di dolci a forma di pupe o cavalli da regalare ai bambini, pigne e rustici particolari chiamati “filatone” (pasta frolla farcita di formaggio o ricotta).

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Tutto questo rappresenta la cucina montenerese; pura, perché proviene direttamente dalla cultura ago-pastorale che si serve dei soli prodotti locali, di cui la nostra terra è ricca: olio, salse, verdure, spezie, odori ecc …  Buon appetito!

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Montenero-di-Bisaccia-Campobasso

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Scorci di Montenero di Bisaccia

 

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